martedì 26 settembre 2023

Presentazione libro "Prendiamoci cura della casa comune" a Castelmagno 30 settembre 2023

 Presentazione del libro

Prendiamoci cura della casa comune
del Gruppo Cattolici della Vita della Valle

sabato, 30 settembre 2023 ore10.30 
presso la locanda "La Meiro" a Castelmagno


Informarsi è un dovere in questo Paese cresciuto a pane e Grande Fratello.

Questo libro, scritto dai Cattolici della Valsusa, pone a confronto la Laudato si'  di Papa Francesco e la sua proposta di ecologia integrale con la devastazione ambientale e sociale provocata dalle grandi opere inutili.

parteciperanno 
don Flavio, Vicario Episcopale e 
don Jimmi, Rettore del Santuario di Castelmagno

Seguirà momento conviviale presso la locanda la Meiro



domenica 24 settembre 2023

Presentazione del libro "Prendiamoci cura della Casa Comune" a Vicenza- 7 settembre 2023

27 settembre 2023, mercoledì - ore 20,30 a VICENZA 
presso il centro parrocchiale di S.Pio X  - via Giurato 1, 

presentazione del libro 
PRENDIAMOCI CURA DELLA CASA COMUNE 
a cura del
gruppo CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE
saranno presenti gli autori
A
.
.
.

.
.

27 settembre presentazione libro Val di Susa “Prendiamoci cura della casa comune”
e il 30 corteo in difesa ambiente e salute

 

In Val di Susa – ci scrive il Gruppo Tav Perchè Vicenza est – troviamo una comunità locale attiva e unita nella difesa orgogliosa del proprio territorio e della propria salute. Ci sono punti di vista e sensibilità diverse, ma un obiettivo comune e condiviso: la tutela del territorio e della vita nella valle. Tra i vari gruppi valsusini c’è chi ha cercato di capire quale sia il senso della grande opera TAV, la Torino-Lione, per la valle e le modalità di portare avanti i rapporti con gli abitanti, alla luce della “Laudato si’” di papa Francesco, enciclica sulla custodia del creato ed ecologia integrale.

Tale gruppo di cittadini, i Cattolici per la vita della Valle, è riuscito a creare un dibattito, inedito e illuminante, sui temi quali ecologia, salute, economia e politica e che poi ha sintetizzato in un libro “Prendiamoci cura della casa comune”.

Quest’esercizio, inoltre, ha permesso di avere spazi di confronto e di dibattito tra coloro che si sentono interpellati su ciò che gli sta succedendo attorno e decidono di farsene carico.

La stessa sorte sta per toccare ai cittadini e cittadine di Vicenza: essere investiti da una grande opera dal pesantissimo impatto ambientale e dal costo allucinante, il più alto per chilometro costruito di ferrovia in Europa, la cui utilità è quantomeno assai dubbia.

Se questa è la situazione, ci si chiede:

Quali spazi di dibattito e confronto ci sono in città? Dietro le proteste in città, da parte di chi è preoccupato per la salute, l’ambiente e il paesaggio, ci sono ragioni fondate? Dobbiamo tutti essere preoccupati, perché i cantieri interessano tutta la città, o solo quelli  che abitano lungo la ferrovia? Il mondo cattolico si sente di aver qualcosa da dire? Ha senso cercare di dare concretezza al messaggio dell’enciclica “Laudato sì” oggi a Vicenza di fronte all’avvicinarsi dei cantieri TAV ?

La Laudato sì di Papa Francesco ci avvisa “Lo stato di degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana L’appello ad essere custodi del creato forse vale per tutti, cittadini e cittadine di ogni sentire e di ogni religione, di ogni credo e non-credo, per il solo fatto di essere umani, il grido della Terra dovrebbe interpellare tutti perché il nostro pianeta è la Casa di tutti.

Quindi l’invito è a partecipare alla serata di mercoledì 27 settembre alle ore 20:30 presso il Centro Parrocchiale di San Pio X a Vicenza all’incontro con a tema il libro Prendiamoci cura della casa comune, che verrà presentato dagli stessi autori.

Dall’ascolto dell’esperienza di un’altra comunità può nascere il desiderio e l’urgenza di allargare il confronto sull’opera TAV a Vicenza, argomento ad oggi reso vivo solo da pochi attivisti ambientali? L’invito è a non girarci dall’altra parte e ad esercitare il nostro diritto-dovere di cittadinanza attiva, anche partecipando alla manifestazione del 30 settembre in difesa dell’ambiente e della salute. A Vicenza est si partirà alle ore 16:00 da Piazzetta Fabiani.

Gruppo Tav Perchè Vicenza est

 ___________________________________________________


VICENZA SABATO 30 SETTEMBRE 2023

Per una moratoria immediata del progetto TAV

Per un’opzione zero che tuteli l’ambiente e la salute

Siamo cittadine e cittadini di Vicenza preoccupati delle conseguenze che il progetto TAV (treno ad alta velocità) avrebbe sul nostro territorio e sulla nostra salute.

Vicenza è una città malata. Per l’inquinamento dell’aria è tra le peggiori realtà italiane (362esima su 375 secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente), con conseguente elevata incidenza di malattie cardiovascolari e respiratorie che colpiscono anche i bambini, come testimoniato dall’alto numero di ricoveri in pediatria a causa di bronchioliti.

All’inquinamento dell’aria si aggiunge quello dell’acqua: più di 300 mila persone sono avvelenate dai PFAS rilasciati nell’ambiente, per decenni, dall’azienda Miteni, che ha contaminato la seconda falda più grande d’Europa.

A ciò si aggiunge una sfrenata cementificazione che impermeabilizza il suolo e distrugge il territorio agricolo e boschivo.

Come dichiarato dai medici dell’ISDE (Associazione Medici per l’ambiente) in questa situazione già drammatica il progetto TAV, se attuato, sarebbe la “tempesta perfetta”: un “uragano” di inquinamento, traffico, rumore che impatterebbe sulla città rendendola invivibile per decenni.

La costruzione del TAV richiederà, inoltre, enormi quantità di acqua per il lavaggio dei cantieri e per il confezionamento del cemento, in un periodo di grave siccità oltre che comportare un rischio di ulteriore diffusione dei PFAS. Come dimostrato dalla Comunità scientifica, i PFAS “viaggiano nell’aria” e quindi verranno respirati da noi tutti.

Crediamo sia necessario mobilitarsi per mettere in discussione un progetto, per ora ancora solo sulla carta, insostenibile per il suo impatto sulla salute e sull’ambiente.

Crediamo che l’unica soluzione ragionevole per la città di Vicenza sia l’opzione zero, che significa considerare l’intera città come un ambito di stazione applicando sui binari esistenti sistemi tecnologici di controllo del traffico (ERTMS) per aumentarne la capacità di trasporto. Si tratta di una soluzione possibile, largamente utilizzata da Ferrovie Italiane, senza demolire, scavare, cementificare e inquinare.

SE UN PROGETTO FA MALE AL TERRITORIO E ALLE PERSONE CHE CI VIVONO LO SI DEVECANCELLARE E TROVARE UN’ALTRA SOLUZIONE!!!!

Vogliamo dirlo per le strade della città con determinazione.

Per questo facciamo appello a comitati, associazioni e singoli cittadini per costruire insieme una grande manifestazione sabato 30 settembre.

Immaginiamo una manifestazione colorata e determinata che parta contemporaneamente da Vicenza Est e Vicenza Ovest per ribadire che la città è unita nella difesa dell’ambiente e della salute per noi tutti e per le future generazioni.

PROMUOVONO:

·         Associazione Caracol Olol Jackson

·         Gruppo Tav Perchè Vicenza est

·         Comitato RispettiAMO Vicenza – Stanga

·         Comitato dei Ferrovieri

·         Centro Sociale Bocciodromo Vicenza

ADESIONI: gruppi, associazioni, comitati e singoli cittadine/i sono invitati a dare la propria adesione scrivendo a: tavpercheviest@gmail.com

ADESIONI ALL’APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE

·         ISDE Medici per l’ambiente sez. Vicenza

·         Comitato Contro gli Abusi Edilizi

·         Pax Christi

·         Comunità Laudato sì – Casa dei Sentieri e dell’Ecologia Integrale di Isola Vicentina

·         PFAS.land

·         Italia Nostra

·         CiLLSA

·         Comunità Vicentina per l’Agroecologia

·         CUB Confederazione unitaria di base

·         ADL Cobas

·         Piano Infinito coop. Sociale

 

 __________________________________________

 

Una manifestazione a Vicenza sabato 30 settembre contro il progetto Tav e “per la difesa dell’ambiente e della salute”: a lanciarla un gruppo di comitati e associazioni uniti nel chiedere una moratoria al progetto di attraversamento della città da parte della ferrovia ad Alta velocità – i cui contorni avevamo riassunto qui – che prevede almeno 9 anni di cantieri in pieno ambito urbano, abbattimenti, espropri e nuove opere stradali come cavalcaferrovia e sottopassi.

L’opzione zero: Vicenza ambito di stazioneI rischi per la salute e per il paesaggioLe accuse alla politica

Per lanciarla hanno scelto un luogo simbolico: il parco di campo marzo, di fronte alla stazione, dove in questi giorni è allestito il tradizionale luna park per la festa patronale dell’8 settembre. «Quest’anno le giostre, l’anno prossimo le ruspe?» lo striscione esposto durante la conferenza stampa. La manifestazione (“Cut – Cittadini uniti Tav Vicenza, che sta anche per cut inteso come tagliare e suona come cat, gatto simbolo di Vicenza da tutelare)  è convocata da Gruppo Tav Perché Vicenza Est, Comitato dei Ferrovieri, Comitato RispettiAMO Vicenza – Stanga, Associazione Caracol Olol Jackson, Centro Sociale Bocciodromo, (ma si stanno raccogliendo nuove adesioni di gruppi e singoli alla mail tavpercheviest@gmail.com) per le ore 16 del 30 settembre e sarà formata da due cortei, uno con partenza dalla zona est della città e uno dalla parte occidentale, che dovrebbero confluire nell’area di Borgo Berga.

L’opzione zero: Vicenza ambito di stazione

«Mi occupo professionalmente di gestione di progetti e sono abituato a valutarne le criticità e le possibili alternative – afferma Daniele Mantiero per il neonato comitato del quartiere Ferrovieri, il più colpito dal primo lotto dell’attraversamento della città, l’unico di cui esiste un progetto definitivo –. Questo progetto per noi non ha nessun senso, è vecchio di 30 anni e quando sarà completato ne avrà accumulati 45, e comporta danni oggettivi per la salute, l’ambiente, il traffico e produce ulteriore cementificazione del territorio. Questi progetti normalmente non rispettano i costi né i tempi. Se i soldi in qualche modo si trovano, basta toglierli alle infrastrutture ferroviarie del Sud per esempio, i tempi restano un’incognita. Cerchiamo di promuovere alternative tecnologiche che permettano di garantire il passaggio di treni ad alta velocità e capacità senza rendere tutta la città un enorme cantiere».

Ma che cos’è la «soluzione tecnologica» prospettata dai promotori della manifestazione? «Crediamo che l’unica soluzione ragionevole per la città di Vicenza – si legge nell’appello diffuso oggi – sia l’opzione zero, che significa considerare l’intera città come un ambito di stazione, applicando sui binari esistenti sistemi tecnologici di controllo del traffico (ERTMS) per aumentarne la capacità di trasporto. Si tratta di una soluzione possibile, largamente utilizzata da Ferrovie dello Stato Italiane, senza demolire, scavare, cementificare e inquinare».

I rischi per la salute e per il paesaggio

Francesco Bertola, medico dell’Isde – Associazione Medici per l’Ambiente di Vicenza, sottolinea le conseguenze per la salute pubblica: «Siamo molto preocupato perché il cantiere sarà molto grande e alzerà molta polvere e pulviscolo – dice Bertola –. Vicenza già sfora i tetti di legge per le polveri sottili nell’aria e la stessa RFI dice che aumenteranno. Se useranno l’acqua per portare a terra le polveri cadremo dalla padella alla brace perché l’acqua del sottosuolo è inquinata da Pfas, che verranno vaporizzati e diffusi nell’aria». Il medico suggerisce di ripensare il progetto effettuando una valutazione di impatto sanitario, per esempio seguendo il protocollo Envision, un sistema di rating che misura l’impatto delle grandi infrastrutture.

Da parte sua Romana Caoduro, presidente dell’associazione Civiltà del verde, mette l’accento su «un progetto che dimentica che Vicenza è un sito Unesco. Proteggere questo sito non vuole dire non fare nulla, ma mantenere in equilibrio tra sostenibilità, conservazione e progresso. Già nel 2017 una missione Unesco affermò che alcune opere mettevano in pericolo l’integrità del sito, che non è fatto solo di palazzi, ma di monumenti inseriti in un contesto. Se intacchiamo questo contesto, colpiamo il nostro patrimonio. Avremo barriere alte 9 metri attorno ai binari, che deturperanno il paesaggio, e come sarà risolto il nodo di viale Risorgimento? Chiediamo agli enti culturali della città e del mondo intero di unirsi a noi».

Le accuse alla politica

Infine Angela Rotella del Gruppo Tav Perché Vicenza Est chiede conto alla politica locale. «Se un’opera fa male bisogna fermarla e pretendere che la politica cambi questo progetto – sostiene –. A chi sembra che l’interesse della città non lo abbia fatto né l’amministrazione di Achille Variati che questo progetto ha voluto, né quella di Francesco Rucco che è stato in silenzio per cinque anni, e neanche l’amministrazione Possamai, che non ha portato a casa la modifica e soprattutto quello che serviva alla città, la moratoria per riparlare del progetto. Chiediamo a tutti i cittadini indipendentemente dal voto che hanno dato alle ultime elezioni amministrative, di unirsi per difendere la città».

____________________________________________