venerdì 1 febbraio 2013

Cattolici per la Vita della Valle, perchè...








CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE
Chi siamo?


Siamo un gruppo spontaneo di persone che è nato nella parrocchia di Condove e si è allargato a cattolici di altri paesi della Valle, mossi dalla comune convinzione che la parola di Dio ci interpella sulle situazioni concrete in cui ogni uomo si ritrova a vivere e agire. 
In particolare, oggi ci interpella sulla situazione concreta della nostra Valle.

Persuasi - della necessità che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della Terra per il bene di oggi e per il bene di domani. (Paolo VI, enciclica Populorum progressio)
- del fatto che i costi derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future. (Benedetto XVI, messaggio per la pace 2010)
- e che non si può ubbidire a Dio e a mammona ( Lc 16,13)

riteniamo che il vero progresso, pensato in senso cristiano, passi attraverso la salvaguardia della persona umana, della sua dignità, dei suoi diritti irrinunciabili e non monetizzabili (compreso quello alla salute), da esercitare all’interno del territorio in cui ciascuno vive e di cui è responsabile. 
La salvaguardia dell’uomo procede attraverso quella del creato, la nostra Valle potrà essere salvaguardata solo grazie alla conversione, suggerita da Dio, di coloro che vi vivono e vi vogliono operare. 
Per questo crediamo nella forza e nel valore della preghiera, e invitiamo chiunque creda a unirsi, per il vero bene comune.





L’immane disastro ambientale che ci viene proposto per la nuova linea ferroviaria Torino – Lione provoca dolore e sofferenza nel cuore dei Valsusini.

Con umiltà e fermezza vogliamo seguire gli insegnamenti del nostro Credo e del Santo Padre.
Il suo richiamo al RISPETTO, alla PACE, alla GIUSTIZIA, all’AMORE per il CREATO sono SEGNI DEI TEMPI; un invito chiaro, forte e coraggioso, che richiede una risposta altrettanto ferma e determinata, un RISVEGLIO DELLA COSCIENZA a cui il cristiano non può e non deve rimanere indifferente.



Il gruppo
CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE

ti invita a pregare insieme per affidare 
alle mani del Signore la nostra Valle

CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE


- Chi siamo?


- Perché come cattolici siamo contrari alla TAV-TAC

- Punti fermi e punti interrogativi sul TAV 

- Una rislessione del "Gruppo Pace" e dei "Cattolici per la Vita della Valle"


- Elenco delle ragioni per le quali la Valle di Susa si oppone, da più di vent’anni, alla costruzione della linea ferroviaria TAV Torino – Lione.
- 150 NUOVE RAGIONI CONTRO LA TORINO-LIONE.Brevi considerazioni tecniche sul progetto per l’occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e dei 20 anni del movimento No Tav










CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE
Chi siamo?


Siamo un gruppo spontaneo di persone che è nato nella parrocchia di Condove e si è allargato a cattolici di altri paesi della Valle, mossi dalla comune convinzione che la parola di Dio ci interpella sulle situazioni concrete in cui ogni uomo si ritrova a vivere e agire. 
In particolare, oggi ci interpella sulla situazione concreta della nostra Valle.

Persuasi - della necessità che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della Terra per il bene di oggi e per il bene di domani. (Paolo VI, enciclica Populorum progressio)
- del fatto che i costi derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future. (Benedetto XVI, messaggio per la pace 2010)
- e che non si può ubbidire a Dio e a mammona ( Lc 16,13)

riteniamo che il vero progresso, pensato in senso cristiano, passi attraverso la salvaguardia della persona umana, della sua dignità, dei suoi diritti irrinunciabili e non monetizzabili (compreso quello alla salute), da esercitare all’interno del territorio in cui ciascuno vive e di cui è responsabile. 
La salvaguardia dell’uomo procede attraverso quella del creato, la nostra Valle potrà essere salvaguardata solo grazie alla conversione, suggerita da Dio, di coloro che vi vivono e vi vogliono operare. 
Per questo crediamo nella forza e nel valore della preghiera, e invitiamo chiunque creda a unirsi, per il vero bene comune.





L’immane disastro ambientale che ci viene proposto per la nuova linea ferroviaria Torino – Lione provoca dolore e sofferenza nel cuore dei Valsusini.

Con umiltà e fermezza vogliamo seguire gli insegnamenti del nostro Credo e del Santo Padre.
Il suo richiamo al RISPETTO, alla PACE, alla GIUSTIZIA, all’AMORE per il CREATO sono SEGNI DEI TEMPI; un invito chiaro, forte e coraggioso, che richiede una risposta altrettanto ferma e determinata, un RISVEGLIO DELLA COSCIENZA a cui il cristiano non può e non deve rimanere indifferente.



Il gruppo
CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE

ti invita a pregare insieme per affidare 
alle mani del Signore la nostra Valle

CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE

Chi siamo?



Siamo un gruppo spontaneo di persone che è nato nella parrocchia di Condove e si è allargato a cattolici di altri paesi della Valle, mossi dalla comune convinzione che la parola di Dio ci interpella sulle situazioni concrete in cui ogni uomo si ritrova a vivere e agire. 
In particolare, oggi ci interpella sulla situazione concreta della nostra Valle.

Persuasi - della necessità che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della Terra per il bene di oggi e per il bene di domani. (Paolo VI, enciclica Populorum progressio)
- del fatto che i costi derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future. (Benedetto XVI, messaggio per la pace 2010)
- e che non si può ubbidire a Dio e a mammona ( Lc 16,13)

riteniamo che il vero progresso, pensato in senso cristiano, passi attraverso la salvaguardia della persona umana, della sua dignità, dei suoi diritti irrinunciabili e non monetizzabili (compreso quello alla salute), da esercitare all’interno del territorio in cui ciascuno vive e di cui è responsabile. 
La salvaguardia dell’uomo procede attraverso quella del creato, la nostra Valle potrà essere salvaguardata solo grazie alla conversione, suggerita da Dio, di coloro che vi vivono e vi vogliono operare. 
Per questo crediamo nella forza e nel valore della preghiera, e invitiamo chiunque creda a unirsi, per il vero bene comune.

L’immane disastro ambientale che ci viene proposto per la nuova linea ferroviaria Torino – Lione provoca dolore e sofferenza nel cuore dei Valsusini.

Con umiltà e fermezza vogliamo seguire gli insegnamenti del nostro Credo e del Santo Padre.
Il suo richiamo al RISPETTO, alla PACE, alla GIUSTIZIA, all’AMORE per il CREATO sono SEGNI DEI TEMPI; un invito chiaro, forte e coraggioso, che richiede una risposta altrettanto ferma e determinata, un RISVEGLIO DELLA COSCIENZA a cui il cristiano non può e non deve rimanere indifferente.

Il gruppo
CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE

ti invita a pregare insieme per affidare 
alle mani del Signore la nostra Valle





gruppo facebook : https://www.facebook.com/groups/166656316694593/

contattaci: cattoxvalle@gmail.com 

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Perché come cattolici

siamo contrari alla TAV-TAC


Perché il nostro credo ci interpella sul senso e sul valore di ogni agire umano.

• Perché assumendo a pieno il significato della parola “cattolico” cioè “universale”, siamo coscienti di dover porre attenzione verso tutti gli esseri umani che abitano la Terra perseguendo il BENE di tutti e di ciascuno.

• Perché riteniamo che la vita vada salvata e difesa sempre, non solo quando è in embrione.

• Perché se la terra su cui viviamo ci è stata consegnata da Dio perché la “custodissimo e la coltivassimo” sappiamo “usarla e modificarla” per il nostro sostentamento e non per una corsa sfrenata alla sopraffazione degli uni sugli altri.

• Perché riteniamo che “sviluppo” e “profitto” non siano termini coincidenti.

Perché riteniamo che il diritto alla salute, il diritto all’acqua, il diritto alla qualità della vita e dell’ambiente siano irrinunciabili e non monetizzabili.

• Perché riteniamo che la verità, di cui troppo spesso in nome del denaro si è fatto scempio, sia un diritto irrinunciabile.

• Perché riteniamo che anche il lavoro sia un diritto irrinunciabile: un lavoro che sia per l’uomo, che ne tuteli e ne promuova la dignità e la salute, non un lavoro che sia rischio e causa di morte.

• Perché, riteniamo che lo sfruttamento di manodopera e i costi industriali inferiori, con la delocalizzazione dei prodotti, arrechino danno economico e sociale sia agli italiani che ai lavoratori nei Paesi stranieri.

• Perché, riteniamo irresponsabile l’azione volta alla realizzazione di grandi opere, che comportano enormi spese e spreco di denaro (che graverebbe nuovamente sul bilancio delle famiglie italiane) a scapito di una scuola pubblica e di una sanità pubblica di qualità che sono state e possono essere un’occasione straordinaria non solo di creare o almeno di conservare posti di lavoro veramente utili e dignitosi, ma anche di garantire a tutti i cittadini italiani pari dignità e pari diritti.

• Perché con la nostra lotta intendiamo opporci alle mafie, che – come è documentato – si sono infiltrate nella realizzazione della maggior parte delle tratte TAV italiane, poiché riteniamo che esse non possano vantare alcun diritto e la loro azione non sia compatibile con alcun ambito di vita.
• Perché riteniamo che soltanto il ritorno ad uno stile di vita sobrio possa conciliarsi con lo sviluppo spirituale cristiano dell’uomo.
Perché intendiamo vivere, pensare ed agire sostenuti dalla virtù cristiana della speranza.
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PUNTI FERMI e PUNTI INTERROGATIVI sul TAV 
UNA RIFLESSIONE del “GRUPPO PACE” 
e dei “CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE”



Come laici e credenti, che si richiamano alla storia del movimento nonviolento valsusino, di cui furono testimoni tenaci Achille Croce e don Giuseppe Viglongo, ci rivolgiamo a tutte le persone di buona volontà, prima che si attuino progetti devastanti come il TAV, che distruggerebbero irreversibilmente la nostra Valle di Susa. Occorre promuovere una conversione dei cuori e costruire insieme una prospettiva lungimirante, che tenga conto del maggior numero possibile di elementi in gioco, sul piano ambientale e umano anche futuro. Nessuno di noi ha ricette facili per uscire dalla crisi morale, sociale, economica che l’attuale modello di sviluppo ha prodotto. Tuttavia crediamo che vadano affermate alcune priorità non negoziabili: la difesa della terra, dell’aria, dell’acqua, la tutela della salute fisica e mentale di tutti gli esseri viventi, l’equilibrio con la natura e il diritto al lavoro. Bisogna uscire da logiche di potenza e di guerra, da tentazioni razziste, da scorciatoie che ripetono gli errori del passato e allontanano i cittadini dalla partecipazione attiva.

Vi sono alcuni punti fermi che ogni cittadino in buona fede, vivendo qui, può constatare; e vi sono altresì alternative che, solo che si voglia realizzarle, porterebbero benessere a tutti senza sprecare il territorio e rovinarlo definitivamente. Discutiamone insieme, confrontiamole.


1) La ferrovia internazionale c’è già e lavora al 20-30% delle sue possibilità.
Perché non si valorizza appieno l’attuale linea e non si migliora il trasporto dei pendolari? 

2) La costruzione del TAV crea disastri ambientali. I progetti, sia in sinistra Dora che sulla destra, non
tengono conto della fragilità idrogeologica della Valle e del pesante carico infrastrutturale che già sopporta; se attuati faranno sparire le sorgenti, come già successe in alta Valle per le gallerie delle precedenti infrastrutture (vedi Salbertrand!) o come è avvenuto al Mugello, proprio per il TAV! Si perderà un quantitativo di acqua – come ammesso dagli stessi proponenti l’opera - pari al fabbisogno di una città di un milione di abitanti! Perché non si fanno le vere, piccole opere utili di manutenzione e potenziamento dei servizi (viabilità ordinaria, scuole in sicurezza, ospedali), di recupero dei centri storici, di tutela del patrimonio boschivo e della rete idrica già esistente? Perché, non essendoci i soldi per l’opera si ostinano a proporne il “finanziamento per fasi”, in modo da nascondere la voragine del debito pubblico che si va ad incrementare? 

3) Se partono i cantieri è garantito un inquinamento senza fine e l’aumento delle patologie respiratorie
e tumorali, perché è accertato l’amianto nelle nostre rocce e l’uranio nell’Ambin, perché si solleveranno pericolosissime polveri e si rimuoverà la diossina già depositata nei terreni a causa delle precedenti lavorazioni industriali. Nessun paese si salverà, dato il clima generale, segnato da una circolazione dell’aria imprigionata dai versanti della valle. Tutto il sistema viario verrà stravolto e intere zone abitate diventeranno un deserto lunare solcato dal passaggio, per almeno venti anni, di mezzi su gomma di giorno e su rotaia di notte (vedi la sorte di San Giuliano, Traduerivi, Bussoleno, Chiusa, Sant’Ambrogio ecc.). Venti anni di cantieri comprometterebbero quello che rimane della nostra agricoltura, del turismo, dei beni culturali. Perché non promuovere, con opportune sinergie culturali e ambientali l’occupazione locale, puntando sulle produzioni locali e sulle energie rinnovabili? 4) L’inizio dell’opera non vedrebbe mai la fine, come è per la Salerno-Reggio Calabria, e innescherebbe soltanto gli appetiti mafiosi mettendo la nostra zona completamente nelle mani della criminalità. Perché non attenersi alla più rigorosa trasparenza economica con una sana analisi costi-benefici?

Come abbiamo già sperimentato in questi venti anni la nostra lotta pacifica e popolare può vincere, perché si basa sulla forza della ragione e sulla passione civile che attraversa tutte le generazioni e collega tutti i paesi della valle. Nelle prossime settimane saremo chiamati a decidere del futuro della Valle, del paese, di noi e dei nostri figli, sia opponendoci con determinazione a qualsiasi tentativo di far partire i cantieri, sia intervenendo come cittadini il 12 e 13 giugno ai referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare. Più che mai è il momento di resistere, di non delegare la nostra vita, di essere presenti e propositivi!


13/4/2011 “Gruppo Pace” e “Cattolici per la vita della Valle”



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Elenco delle ragioni 
per le quali la Valle di Susa si opponeda più di vent’anni, 
alla costruzione della linea ferroviaria  TAV Torino – Lione.

E’ opera inutile. E’ inutile perché non c’è richiesta né di merci né di passeggeri tale da giustificare l’investimento, ed anzi in futuro la necessità di trasporto diminuirà ulteriormente. I dati pubblicati dagli stessi proponenti lo dimostrano chiaramente e le previsioni fatte per i primi progetti sono state smentite dalla realtà degli anni successivi. Inoltre un collegamento ferroviario per la Francia attraverso la Val Susa esiste già dal 1871, funziona regolarmente e anzi è sottoutilizzato (confermato anche dall’Osservatorio del Governo).
E’ opera enormemente costosa di soldi pubblici. Le stime odierne si aggirano intorno ai 22 miliardi di euro.
Una intera manovra finanziaria. Per realizzarla si tolgono i soldi da investimenti senz’altro più necessari e urgenti, come la sistemazione delle scuole e il dissesto idrogeologico (si vedano gli art. 68 e 69 delle Legge di Stabilità appena approvata al Senato).

E’ opera devastante per l’ambiente, in particolare per l’acqua e le emissioni inquinanti. Le varie delibere che vengono via via approvate, nonostante esprimano parere favorevole, lo dichiarano apertamente nelle prescrizioni imposte (che mai verranno applicate). Il progetto TAV ha già isterilito il Mugello, ha compromesso case e quartieri a Bologna e Roma, e ora, oltre la Val Susa, minaccia il cuore storico di Firenze ed il delicato Carso.

E’ un’opera figlia dello stesso modello di pensiero gigantista e onnivoro che vede sviluppo solo nel costante aumento di uso del suolo, di produzione di cemento e di movimento merci. Dello stesso modello che ha costruito lo Stadio delle Alpi per i mondiali di calcio e lo ha già abbattuto; che ha costruito impianti per le Olimpiadi di sci oggi inutilizzabili e costosi; che ha costruito la risalita al Castello di Rivoli e l’ascensore al forte di Exilles, inutili, costose e arruginite.

E’ opera proposta da persone che nascondono altri interessi, che non sono per nulla trasparenti, che truccano sempre le carte, che non coinvolgono i cittadini e i loro amministratori – se non a parole – e che non presentano mai motivazioni diverse da slogan tipo “perderemo i fondi UE”, “saremo tagliati fuori dall’Europa”, “è strategica”.

E’ opera progettata male, con documenti che si contraddicono uno con l’altro, con annunci pubblici smentiti dai progetti ufficiali, con carenze gravi nella progettazione denunciate anche dalle stesse delibere di approvazione.

Infine, ha un altissimo rischio di infiltrazioni malavitose. Non a caso una grande scritta sulla montagna all’imbocco della valle denuncia “TAV = MAFIA”. Numerose inchieste della magistratura di tutt’Italia hanno dimostrato il coinvolgimento della criminilità in ogni tratto già realizzato dell’alta velocità: Roma-Napoli, Milano-Bologna, Torino-Milano. Valga come esempio tra gli altri il libro “Corruzione ad alta velocità” del giudice Imposimato.

Nonostante tutto questo, non vorremmo vivere in un altro posto. 

Perché il Movimento NOTAV è fatto da belle persone, che discutono e decidono, che studiano e imparano, che spiegano e raccontano, che costruiscono e marciano. Da uomini e donne di fede cattolica, protestante, agnostica. Di idee leghiste, comuniste, destrorse, sinistrorse, nichiliste e anarchiche. Perché riunisce operai e professori, studenti e imprenditori, commercianti e casalinghe, forestali e guide alpine, sacerdoti e partigiani, contadini e ferrovieri. Tutta gente allegra, fantasiosa e curiosa, che sta bene insieme. Magari litiga, ma resta unita. Come i Galli di Asterix, a cui tanto spesso è paragonata. 
E, come loro, “resiste ora e sempre all’invasore”
Per questo, dal 1990, il Movimento NOTAV è così forte e partecipato.
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150 
NUOVE RAGIONI 
CONTRO LA TORINO-LIONE

Brevi considerazioni tecniche sul progetto per l’occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e dei 20 anni del movimento No Tav


Nome file: 150 ragioni contro la linea TAV Torino - Lione (Turin-Lyon) 2011.pdf
Link:


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