La rivista "Passaggi e sconfini" ha pubblicato l'annuncio:
:
In Val di Susa –
ci scrive il Gruppo Tav Perchè Vicenza est – troviamo
una comunità locale attiva e unita nella difesa orgogliosa del proprio
territorio e della propria salute. Ci sono punti di vista e sensibilità
diverse, ma un obiettivo comune e condiviso: la tutela del territorio e della
vita nella valle. Tra i vari gruppi valsusini c’è
chi ha cercato di capire quale sia il senso della grande opera TAV, la
Torino-Lione, per la valle e le modalità di portare avanti i rapporti con gli abitanti,
alla luce della “Laudato si’” di papa Francesco, enciclica sulla custodia del
creato ed ecologia integrale.
Tale gruppo di
cittadini, i Cattolici per la vita della Valle,
è riuscito a creare un dibattito, inedito e illuminante, sui temi quali ecologia,
salute, economia e politica e che poi ha sintetizzato in un libro “Prendiamoci cura della casa comune”.
Quest’esercizio, inoltre, ha permesso di avere spazi di
confronto e di dibattito tra coloro che si sentono interpellati su ciò che gli
sta succedendo attorno e decidono di farsene carico.
La stessa sorte sta per toccare ai cittadini e cittadine di
Vicenza: essere investiti da una grande opera dal pesantissimo impatto
ambientale e dal costo allucinante, il più alto per chilometro costruito di
ferrovia in Europa, la cui utilità è quantomeno assai dubbia.
Se questa è la situazione, ci si chiede:
Quali spazi di dibattito e confronto ci sono in città? Dietro le
proteste in città, da parte di chi è preoccupato per la salute,
l’ambiente e il paesaggio, ci sono ragioni fondate? Dobbiamo tutti essere
preoccupati, perché i cantieri interessano tutta la città, o
solo quelli che abitano lungo la ferrovia? Il mondo cattolico si sente di
aver qualcosa da dire? Ha senso cercare di dare concretezza al messaggio
dell’enciclica “Laudato sì” oggi a Vicenza di fronte all’avvicinarsi dei
cantieri TAV ?
La Laudato sì di Papa Francesco ci avvisa “Lo stato di
degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide
globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici. Vivere la
vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di
un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un
aspetto secondario dell’esperienza cristiana”
L’appello ad essere custodi del creato forse vale per tutti, cittadini e
cittadine di ogni sentire e di ogni religione, di ogni credo e non-credo, per
il solo fatto di essere umani, il grido della Terra dovrebbe interpellare tutti
perché il nostro pianeta è la Casa di tutti.
Quindi l’invito
è a partecipare alla serata di mercoledì 27
settembre alle ore 20:30 presso il Centro Parrocchiale di San Pio X a Vicenza
all’incontro con a tema il libro “Prendiamoci
cura della casa comune”, che verrà
presentato dagli stessi autori.
Dall’ascolto
dell’esperienza di un’altra comunità può nascere il desiderio e l’urgenza di
allargare il confronto sull’opera TAV a Vicenza, argomento ad oggi reso vivo
solo da pochi attivisti ambientali? L’invito è a non girarci dall’altra parte e
ad esercitare il nostro diritto-dovere di cittadinanza attiva, anche
partecipando alla manifestazione del 30 settembre in difesa
dell’ambiente e della salute. A Vicenza est si partirà alle ore
16:00 da Piazzetta Fabiani.
Gruppo Tav Perchè Vicenza est
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VICENZA SABATO 30 SETTEMBRE 2023
Per una moratoria immediata del progetto TAV
Per un’opzione zero che tuteli l’ambiente e la salute
Siamo cittadine e cittadini di Vicenza preoccupati delle conseguenze che il
progetto TAV (treno ad alta velocità) avrebbe sul nostro territorio e sulla
nostra salute.
Vicenza è una città malata. Per l’inquinamento
dell’aria è tra le peggiori realtà italiane (362esima su 375 secondo l’Agenzia
Europea per l’Ambiente), con conseguente elevata incidenza di malattie
cardiovascolari e respiratorie che colpiscono anche i bambini, come
testimoniato dall’alto numero di ricoveri in pediatria a causa di bronchioliti.
All’inquinamento dell’aria si aggiunge
quello dell’acqua: più di 300 mila persone sono avvelenate dai PFAS rilasciati
nell’ambiente, per decenni, dall’azienda Miteni, che ha contaminato la seconda
falda più grande d’Europa.
A ciò si aggiunge una sfrenata cementificazione
che impermeabilizza il suolo e distrugge il territorio agricolo e boschivo.
Come dichiarato dai medici dell’ISDE (Associazione Medici per l’ambiente)
in questa situazione già drammatica il progetto TAV, se attuato, sarebbe la “tempesta perfetta”: un “uragano”
di inquinamento, traffico, rumore che impatterebbe sulla città rendendola
invivibile per decenni.
La costruzione del TAV richiederà, inoltre, enormi quantità di acqua per il
lavaggio dei cantieri e per il confezionamento del cemento, in un periodo di
grave siccità oltre che comportare un rischio di ulteriore diffusione dei PFAS.
Come dimostrato dalla Comunità scientifica, i PFAS “viaggiano nell’aria” e
quindi verranno respirati da noi tutti.
Crediamo sia necessario mobilitarsi per mettere in discussione un progetto,
per ora ancora solo sulla carta, insostenibile per il suo impatto sulla salute
e sull’ambiente.
Crediamo che l’unica soluzione ragionevole per la città di Vicenza sia
l’opzione zero, che significa considerare l’intera città come un ambito di
stazione applicando sui binari esistenti sistemi tecnologici di controllo del
traffico (ERTMS) per aumentarne la capacità di trasporto. Si tratta di una
soluzione possibile, largamente utilizzata da Ferrovie Italiane, senza
demolire, scavare, cementificare e inquinare.
SE UN PROGETTO FA MALE AL TERRITORIO E
ALLE PERSONE CHE CI VIVONO LO SI DEVECANCELLARE E TROVARE UN’ALTRA
SOLUZIONE!!!!
Vogliamo dirlo per le strade della città con determinazione.
Per questo facciamo appello a comitati, associazioni e singoli cittadini
per costruire insieme una grande manifestazione sabato 30 settembre.
Immaginiamo una manifestazione colorata e determinata che parta
contemporaneamente da Vicenza Est e Vicenza Ovest per ribadire che la città è
unita nella difesa dell’ambiente e della salute per noi tutti e per le future
generazioni.
PROMUOVONO:
·
Associazione Caracol Olol Jackson
·
Gruppo Tav Perchè Vicenza est
·
Comitato RispettiAMO Vicenza – Stanga
·
Comitato dei Ferrovieri
·
Centro Sociale Bocciodromo Vicenza
ADESIONI: gruppi, associazioni, comitati e singoli cittadine/i sono
invitati a dare la propria adesione scrivendo a: tavpercheviest@gmail.com
ADESIONI ALL’APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE
PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE
·
ISDE Medici per l’ambiente sez. Vicenza
·
Comitato Contro gli Abusi Edilizi
·
Pax Christi
·
Comunità Laudato sì – Casa dei Sentieri e dell’Ecologia Integrale di Isola
Vicentina
·
PFAS.land
·
Italia Nostra
·
CiLLSA
·
Comunità Vicentina per l’Agroecologia
·
CUB Confederazione unitaria di base
·
ADL Cobas
·
Piano Infinito coop. Sociale
Una manifestazione a Vicenza sabato 30 settembre contro il progetto Tav e “per la difesa dell’ambiente e della salute”: a lanciarla un gruppo di comitati e associazioni uniti nel chiedere una moratoria al progetto di attraversamento della città da parte della ferrovia ad Alta velocità – i cui contorni avevamo riassunto qui – che prevede almeno 9 anni di cantieri in pieno ambito urbano, abbattimenti, espropri e nuove opere stradali come cavalcaferrovia e sottopassi.
L’opzione zero: Vicenza ambito
di stazioneI rischi per la salute e per il
paesaggioLe accuse alla politica
Per lanciarla hanno scelto un luogo simbolico: il parco di campo marzo, di fronte alla stazione, dove in questi giorni è allestito il tradizionale luna park per la festa patronale dell’8 settembre. «Quest’anno le giostre, l’anno prossimo le ruspe?» lo striscione esposto durante la conferenza stampa. La manifestazione (“Cut – Cittadini uniti Tav Vicenza, che sta anche per cut inteso come tagliare e suona come cat, gatto simbolo di Vicenza da tutelare) è convocata da Gruppo Tav Perché Vicenza Est, Comitato dei Ferrovieri, Comitato RispettiAMO Vicenza – Stanga, Associazione Caracol Olol Jackson, Centro Sociale Bocciodromo, (ma si stanno raccogliendo nuove adesioni di gruppi e singoli alla mail tavpercheviest@gmail.com) per le ore 16 del 30 settembre e sarà formata da due cortei, uno con partenza dalla zona est della città e uno dalla parte occidentale, che dovrebbero confluire nell’area di Borgo Berga.
L’opzione zero: Vicenza ambito di
stazione
«Mi occupo professionalmente di gestione di progetti e
sono abituato a valutarne le criticità e le possibili alternative – afferma Daniele Mantiero per il neonato
comitato del quartiere Ferrovieri, il più colpito dal primo lotto
dell’attraversamento della città, l’unico di cui esiste un progetto definitivo
–. Questo progetto per noi non ha nessun senso, è vecchio di 30 anni e quando
sarà completato ne avrà accumulati 45, e comporta danni oggettivi per la
salute, l’ambiente, il traffico e produce ulteriore cementificazione del
territorio. Questi progetti normalmente non rispettano i costi né i tempi. Se i
soldi in qualche modo si trovano, basta toglierli alle infrastrutture
ferroviarie del Sud per esempio, i
tempi restano un’incognita. Cerchiamo di promuovere alternative tecnologiche
che permettano di garantire il passaggio di treni ad alta velocità e capacità
senza rendere tutta la città un enorme cantiere».
Ma che cos’è la «soluzione tecnologica» prospettata
dai promotori della
manifestazione? «Crediamo che l’unica soluzione ragionevole per la città di
Vicenza – si legge nell’appello diffuso oggi – sia l’opzione zero, che
significa considerare l’intera città come un ambito di stazione, applicando sui
binari esistenti sistemi tecnologici di controllo del traffico (ERTMS) per
aumentarne la capacità di trasporto. Si tratta di una soluzione possibile,
largamente utilizzata da Ferrovie dello Stato Italiane, senza demolire,
scavare, cementificare e inquinare».
I rischi per la salute e per il
paesaggio
Francesco Bertola, medico dell’Isde – Associazione Medici per
l’Ambiente di Vicenza, sottolinea le conseguenze per la salute pubblica: «Siamo
molto preocupato perché il cantiere sarà molto grande e alzerà molta polvere e
pulviscolo – dice Bertola –. Vicenza già sfora i tetti di legge per le polveri
sottili nell’aria e la stessa RFI dice che aumenteranno. Se useranno l’acqua
per portare a terra le polveri cadremo dalla padella alla brace perché l’acqua
del sottosuolo è inquinata da Pfas, che verranno vaporizzati e diffusi
nell’aria». Il medico suggerisce di ripensare il progetto effettuando una
valutazione di impatto sanitario, per esempio seguendo il protocollo Envision,
un sistema di rating che misura l’impatto delle grandi infrastrutture.
Da parte sua Romana Caoduro,
presidente dell’associazione Civiltà del verde, mette l’accento su «un progetto
che dimentica che Vicenza è un sito Unesco. Proteggere questo sito non vuole
dire non fare nulla, ma mantenere in equilibrio tra sostenibilità,
conservazione e progresso. Già nel 2017 una missione Unesco affermò che alcune
opere mettevano in pericolo l’integrità del sito, che non è fatto solo di
palazzi, ma di monumenti inseriti in un contesto. Se intacchiamo questo
contesto, colpiamo il nostro patrimonio. Avremo barriere alte 9 metri attorno
ai binari, che deturperanno il paesaggio, e come sarà risolto il nodo di viale
Risorgimento? Chiediamo agli enti culturali della città e del mondo intero di
unirsi a noi».
Le accuse alla politica
Infine Angela Rotella del Gruppo Tav Perché Vicenza Est chiede conto alla
politica locale. «Se un’opera fa male bisogna fermarla e pretendere che la
politica cambi questo progetto – sostiene –. A chi sembra che l’interesse della
città non lo abbia fatto né l’amministrazione di Achille Variati che questo
progetto ha voluto, né quella di Francesco Rucco che è stato in silenzio per
cinque anni, e neanche l’amministrazione Possamai, che non ha portato a casa la
modifica e soprattutto quello che serviva alla città, la moratoria per
riparlare del progetto. Chiediamo a tutti i cittadini indipendentemente dal
voto che hanno dato alle ultime elezioni amministrative, di unirsi per
difendere la città».
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Domenica prossima (19 marzo 2023) una delegazione del nostro gruppo
sarà a Venezia Marghera per un doppio appuntamento.
In allegato la locandina eventi.